venerdì 26 luglio 2019

Dolomyths run Sky 2019


Ebbene si ci sono ri-cascato anche quest’anno…sono di nuovo in quel di Canazei per prendere parte alla Dolomyths Run Skyrace che quest’anno è entrata a far parte della Golden Trail World Series, unica tappa italiana tra quelle in programma!

Parto da casa venerdì 19 alla volta della val di Fassa dopo 5 ore di viaggio giungo a Canazei e mi sento già il clima della grandissima competizione a cui prendo parte.

Siamo già Sabato mattina e dopo un giro sulla Marmolada ritorno verso Canazei per ritirare il pacco gara con il pettorale e gli adesivi per i bastoncini (anche quest’anno come nel 2018 dobbiamo lasciarli alla Forcella Pordoi)

La giornata di Sabato passa molto velocemente e alle 18 mi presento in Piazza Marconi per la grande festa che è la presentazione della gara e dei migliori 10 uomini e donne pretendenti alla vittoria!

Finita la presentazione inizia a piovere e decido di saltare il briefing che tanto non c’è nulla di nuovo dall’anno precedente e comunque la notte è lunga e se il tempo inclemente ci impedirà di andare in cima alla piramide del Piz Boè ci verrà detto prima della partenza!

Domenica mattina sveglia presto per terminare gli ultimi preparativi e fare una buona colazione. Anche sa la sveglia è stata “all’alba”, in un batter d’occhio sono già le 7.15 ed è ora di andare in Piazza per vedere che news ci sono dal Pordoi dopo una notte in cui è piovuto parecchio, giunto in partenza, a parte una temperatura non caldissima sembra tutto regolare si arriverà in CIMA!!!

I minuti passano e la piazza si riempie di atleti pronti a darsi battaglia sui 22 Km del percorso di gara, tra la folla si sente parlare di ogni cosa, da chi prega a fin che il sole asciughi le rocce dopo il rifugio Boè, altri che per non pensare alla fatica che andranno a fare parlano delle prossime gare a cui sono iscritti…

Tutte queste parole scompaiono quando lo speaker annuncia che mancano 2 minuti alla partenza e tutti iniziano a cercare la propria concentrazione e si attende l’arrivo dell’elicottero che riprenderà la gara per la diretta live streaming…

Tutto è pronto, la musica si alza, il countdown ha inizio….5…4…3…2…1…viaaaaa in partenza vedo la fortissima orientista Judith Wider che cade poche persona davanti a me la evitiamo ma lei si alza velocissima e inizia la sua rincorsa alla testa del gruppo, io parto con un buon ritmo ma ( almeno così credo) più lento di quello del 2018, ma è solo un’apparenza giungerò a passo Pordoi con circa 1 minuto di vantaggio sul mio tempo dello scorso anno!



Arrivato al passo bevo solo un bicchiere di sali e mangio un pezzo di banana e riparto subito alla volta della Forcella dove mi attendono le famose Z su cui l’anno scorso ho fatto parecchio fatica ma quest’anno trovo fin da subito un buon ritmo e cerco di salire in modo continuo senza fermarmi e senza fare grosse accelerazioni, voglio mantenere 
un po’ di energie per la successiva salita e soprattutto per i 12 km di discesa.

Finalmente sono al tratto finale del sentiero che conduce fuori dal Couloir dell’ inferno, con un grandissimo Maurizio Torri ( speaker di Sport di Montagna) che ci spinge, ci incita a non mollare mai e anche quest’anno l’organizzazione non ci ha fatto mancare il famoso passaggio trai due muri di neve che rende ancora tutto più bello.




Arrivato in cima lascio i bastoncini, mangio qualcosa e riparto alla volta del Rifugio Capanna Piz Fassa (3152) punto più alto della gara, nel tratto di trasferimento ‘’ in piano’’ c’è parecchia neve che mi rallenta un po’ ma allo stesso tempo mi permette di riprendere fiato e rinfrescarmi i piedi per poi attaccare sempre con regolarità la salita al rifugio. In questa ascensione parecchia gente mi sorpassa ma molti di questi li vedrò al rifugio che stentano a ripartire mentre arrivato in cima bevo e magio qualcosa e mi lanci subito in discesa recuperando alcune posizioni perse nella salta, sento che le gambe stanno bene e dopo aver passato le scalette inizio a spingere fino al rifugio Boè dove mi concedo un bicchier d’acqua per poi ripartire.






Ripartendo verso l’ultima “cima” prima di iniziare la picchiata in val Lasties e inizio a sentire qualche crampo ma passano quasi subito appena dopo la sosta in cui mi sono tolto un po’ di sassolini da una scarpa, con le gambe “a posto” (per quanto possono esserlo) inizio la discesa verso Canazei.

Dopo la delusione dell’anno scorso in cui ho fatto una faticaccia a scendere, quest’anno sento le gambe più reattive e fresche, mi lascio andare e scendo a tutta cercando di frenare il meno possibile e lasciar girare le gambe e cosi va tutto bene fino all’ultimo ristoro di Pian Schiavaneis dove fatico un po’ a riprendere il ritmo forse non avrei dovuto fermarmi, ma in quel momento mi sembrava la cosa migliore da fare per riprendere un po’ di energie in vista dei chilometri finali.

Dopo aver ripreso un’andatura decente devo affrontare l’ultimo strappo in salita di giornata e per poi entrare in un bosco con un sentiero parecchio bagnato e con mille insidie dovute hai sassi e alle radici bagnate ma mi sento a mio agio e recupero alcune posizioni.

Arrivo nell’ultimo chilometro e due atleti da dietro mi passano ma non gli lascio prendere il largo e appena arriviamo sull’asfalto inizio a spingere e raggiungo due atleti davanti a me, poi arrivo sul rettilineo finale in cui l’atleta davanti a me prende per mano i suoi bimbi e corre l’arrivo con loro mentre io e un altro lo passiamo sui lati esterni e tiriamo fuori tutto quello che avevamo per uno sprint che sembrava non terminare mai!



Chiudo la mia prova in 3:36:22, 13 minuti in meno sul tempo del 2018, ed entro nei 
primi 400 uomini chiudendo al 395° posto.

Ora la mia attenzione volge alla prossima gara che sarà il 3/8 a Courmayeur da cui partirò per la Mont Blanc Skyrace.

giovedì 4 luglio 2019

Nirvana Raid 2019 Monte Palanzone


Anche quest’anno siamo sono al via del Nirvana Raid, sempre con il mio compagno di squadra Lorenzo per formare l’ormai rodato Team degli Aggressive Panda 2 e sempre (ovviamente sul percorso Pro o Elite che dir si voglia).

Quest’anno ci troviamo a Caglio (CO) con un discreto numero di partenti!
Subito si nota l’assenza del Team super favorito di sempre formato da Emiliano Corona (impegnato nella preparazione di un Trail in quel di Cortina) e Andrea Villa (reclutato dall’ organizzazione)

Se nell’edizione 2018 eravamo i principali avversari della copia Corona-Villa, gara chiusa poi al secondo posto, in questa edizione, invece, secondo me eravamo tra le due copie che potevano lottare per la vittoria ma la condizione fisica, di sicuro non quella del 2018 sia per me che per Lorenzo, ma siamo pronti a dare tutto per conquistare un posto sul podio e rendere la vita dura alle altre squadre.



In partenza ero pronto per una partenza a tutta come l’anno scorso ma subito vedo che Lorenzo non è della stessa idea e che anche gli altri erano timorosi come se aspettassero che qualcuno partisse… chissà forse se fossimo partiti cattivi sarebbe stata una gara diversa, ma questo non possiamo saperlo!



Nella prima discesa si avvantaggiano due copie io allungo leggermente sul mio compagno (sempre rimanendo a vista) per capire l’entità della fuga (in pratica c’è da preoccuparsi o no?)

Arrivati nella gola che porta alla 1, in teoria dovremmo vederli uscire, ma capiamo che è successo qualcosa tra i 4 in fuga e che hanno mancato il bivio, anche perché mentre lasciamo la 1 li vediamo arrivare con tutti gli altri.

Partiamo verso la due facendo subito un bel taglio che ci porta sul sentiero alto per evitarci una rampata assurda da fare all’ inizio così abbiamo potuto far girare le gambe senza stressarle particolarmente fino alla 2.

La tratta per la 3 scegliamo la via dei due tagli in bosco e notiamo che i due in Blu, così li definiamo in gara non essendo facce note al traguardo scopriremo che sono la copia della Pattuglia alpina snc Bellagio, hanno un bel passo e non sono da sottovalutare. Loro scegliendo il sentiero arrivano poco prima di noi al punto ma mentre io facevo ritmo in salita Lorenzo ha guardato la tratta per la 4 e ci lanciamo subito in discesa senza troppa esitazione mentre loro sono un po’ titubanti e ci riportiamo in testa. 

Andando alla 4 commettiamo un errore ingenuo ci tocca oltrepassare un avvallamento ma poco importa a livello di classifica i blu hanno sbagliato parecchio più di noi, li vedremo salire da dove noi scendiamo per andare alla 5, ma sulle gambe rischia di pesare questo dislivello gratuito.

Punti 5 e 6 sono molto semplici e non commettiamo errori, ma entrambi abbiamo in mente una sola cosa il cancello orario del punto 7, salendo alla 6 noto che abbiamo ampio margine ma stiamo andando così bene non vedo il motivo per cui dovremmo cambiare qualcosa.

Giungiamo alla 7 con circa un ora di anticipo e per primi inseguiti da vicini dalla copia del Fiocco rosso e dai Freemind-Nirvana.

Nella tratta 7-8 andiamo costanti e manteniamo il vantaggio preso uscendo dalla 7 ma poco dopo la 8 siamo agganciati dalle due copie inseguitrici ma siamo convinti che la nostra conoscenza dell’orienteering ci dia un grosso vantaggio su queste due copie, palesemente con più gamba di noi!

Abbia la conferma della nostra teoria alla 9 e alla 10!

Alla 9 tutti scegliamo di prenderla dal Bolettone i nostri 4 compagni di viaggio ovviamente arrivano in cima prima di noi ma al punto arriviamo prima noi quasi non ce lo aspettavamo neanche noi da quanta precisone abbiamo avuto.

Poi partiamo per la 10 scegliamo (ovviamente) la via che passa vicino al rifugio Capanna Mara, proprio in prossimità del rifugio veniamo sopravanzati da Ponteri-Manfrin gli stiamo attaccati per un po’ ma poi decidiamo di lasciarli andare e nel tratto di discesa prima della salita al punto iniziamo a valutare la tattica per fare rifornimento di acqua e scegliere il percorso ottimale per i punti successivi.

Anche in questo punto (incredibilmente) arriviamo per primi sul punto.

Partiamo per la 10 praticamente in compagnia di Ponteri e socio, durante la lunga salita di riprendono i nostri compagni di società Krajcikova e Krajcik, tutti e 6 insieme ci dirigiamo alla 10!

Dopo la 10 è iniziata una sorta di crisi per me, faticavo ad andare avanti e avevo qualche crampo e così per tutta la tratta 10-11 poi piano piano mi sono ripreso, abbiamo optato per una sosta al rifugio Capanna Mara dove Lorenzo ha fatto un po’ di rifornimento, mentre io attendo il rifugio Riella per riempire la mia sacca e bagnarmi un po’ la testa. Già dopo la ripartenza dal primo rifugio mi sentivo decisamente meglio ancora qualche crampo ma nulla di che, ripartiti in salita dal rifugio Riella mi sento ancora meglio e salgo verso il Palanzone con un buon ritmo, senza correre ma comunque di buona lena.

Arrivati in cima ci godiamo la vista, ormai sappiamo che i primi non saremmo riusciti a prenderli anche perché entrambi eravamo abbastanza sul cotto!



Affrontiamo la discesa dalla cima con molta cautela per evitare altri inconvenienti ma, terminata la  riprendiamo la corsa e andiamo senza inconvenienti fino in zona 14 dove incrociamo la coppia formata da Irene Pozzebon e Giuseppe Magenes, arriviamo in zona 14, sappiamo che dobbiamo cercare un ‘’buco’’ ma sinceramente non me lo aspettavo così profondo! 

Li sul bordo valutiamo su chi deve scendere…e alla fine tocca a Lorenzo che è andato in crisi prima di me, ma era parecchio che stava “bene”, per quanto si possa stare bene dopo 27/28 km, mentre io ne ero appena uscito e la paura di ricascarci subito e compromettere la gara era troppa!

Dopo “il viaggio al centro della terra” di Lorenzo riprendiamo, e inanelliamo la 15 e la 16 senza problemi, poi usciamo sulla strada che attraversa i campi e che ci porterebbe verso la 17 e poi il traguardo, prendo subito un buon ritmo, mi volto e vedo che Lorenzo sta perdendo metri e subito alzo il piede dall’acceleratore e lo aspetto e insieme corriamo fino alla fine per portarci a casa anche quest’anno il secondo posto!



Un secondo posto più amaro di quello dell’anno scorso ma comunque un secondo posto che abbiamo conquistato dando tutto senza risparmiarci e questo mi rende molto felice!



L’anno prossimo saremo (spero) più pronti per poter lottare più a lungo per la vittoria!
Gara conclusa in 6:32:54

Ora ci si riprende e poi sotto ad allenarsi per la mia seconda Dolomithrun Sky e la mia prima Mont Blanc Skyrace