martedì 14 giugno 2022

Riassunto delle puntate precedenti

 Dopo tanti mesi dall’ultimo post su questo blog, facciamo un piccolo recap delle puntate precedenti per poi metterci in pari con le gare di cui non ho parlato per arrivare fino ad oggi o quasi.

Due settimane dopo la Dolomyths mi trovo a Courmayeur per prendere parte al VK2 Mont Blanc, una gara molto tosta che l’anno scorso mi ha faticare parecchio per raggiungere la terrazza dei ghiacciai di Punta Helbronner ma che mi ha regalato una gioia immensa al mio arrivo lassù!

Quest’anno mi presento al via con una preparazione migliore e con intenti bellicosi verso il mio PB. Parto regolare, cercando ti tenere un buon ritmo senza scoppiare…la prima parte che saliamo su per dei prati quest’anno è resa ancora più difficile dalla copiosa pioggia caduta la sera prima e nella notte… arrivo a Pavillon un po’ scarico ma un breve ristoro mentre mi metto il caschetto e lascio i bastoni a Papà mi riprendo e riparto con entusiasmo verso la parte più tecnica che ci porta prima a rifugio Torino e poi a Punta Helbronner passando da un sasso all’altro e superando altri atleti e venendo superato a mia volta arrivo al traguardo con il tempo di 2:55:45 con ben 20 minuti in meno rispetto all’anno precedente chiudendo con il 16° tempo di categoria e il 123° assoluto.


Chiavenna - Lagunc

 

Dopo un agosto passato sui sentieri valdostani ad allenarmi per gli ultimi impegni stagionali, arriviamo ad uno degli appuntamenti più importanti della stagione ovvero il Km verticale di Chiavenna che quest’anno è la finale di World Cup di corsa in montagna…

Mi presento a Chiavenna carico e pronto a schiumare sui 3 km del tracciato di gara per cercare di abbassare il mio tempo e battere Fabio che già ho asfaltato al K2 Valtellina.



Quest’anno parto molto più aggressivo del 2020 coscio del mio miglioramento in salita in questi 1000 m d+ do il tutto e per tutto e porto a casa un fantastico tempo di 44:18 abbassando di ben 5’ e 1’’chiudendo al 83° posto assoluto e 66° maschile

 



Grosjean Wine Trail

Arriviamo ad Ottobre con la prima edizione del Grosjean Wine Trail, il primo wine trail valdostano che si svolge nei vigneti limitrofi ad Aosta e che viene organizzata dall’ A.S.D. Inrun (la squadra per cui corro da ormai un paio di anni).

È una prima edizione con i contro fiocchi tanti atleti di spessore al via tra cui Xavier Chevrier e Luca Cagnati (atletica valli bergamasche Leffe) Daniele Calandri e Marco Bethaz (A.S.D. Inrun) e Dennis Brunod!

Come da pronostico si parte a tutta e la gara si fa subito dura, si inizia a fare selezione in discesa per poi continuare a menare in salita e mamma mia se menano in salti questi!!



Io parto nel gruppo di testa e al primo passaggio in cantina resto ancora attaccato al gruppo che si gioca la top 10 (a memoria dovrei essere transitato intorno alla 7° posizione), uscito dalla cantina c’era un tifo assurdo (del tipo Zegama spostati) e in prima linea c’era Giò (il presidente) che nemmeno lui pensava di vedermi così avanti, sentendo tutto questo sostegno continuo a spingere forte senza paura, se dovevo saltare lo avrei fatto con onore e senza rimpianti!

La gara continua tra sorpassi e controsorpassi e gente che da davanti si ritira o sbaglia strada…e alla fine arrivo stremato al traguardo sfiorando la Top 10 (a livello di tempo) chiudendo 17° e 7° di categoria.

 

Valtellina Wine Trail

 

Dopo aver preso parte a due sprint di orienteering a Brescia dove ho chiuso rispettivamente 10° e 6°, mi concentro sull’ ultimo grosso impegno annuale ovvero il Valtellina Wine Trail.

Il 20 Novembre mi trovo, ancora insieme a Fabio, in una freddissima Tirano dove incontro anche Rudy e Betta compagni di Squadra Inrun.

In partenza mi guardo attorno e non capisco perché vedo tantissimi atleti in canottiera mentre io sono con ma la maglia termica lunga…ma va beh lo scoprirò solo vivendo…

Prendiamo il via e ovviamente è una partenza al fulmicotone ma quello che ci porta a fare un pazzesco fuori giri è il trenino che passa in mezzo a Tirano che piano piano forza il blocco delle forze dell’ordine e sta per tagliare in due il gruppo, io guardo Rudy e provo a sorprenderlo cercando di allungare sperando di lasciarlo nella seconda metà del gruppo, purtroppo se ne accorge e riusciamo entrambi a rimanere nella prima parte del gruppo.

Continuo in sua compagnia facendo anche un pit stop a togliere la maglia termica, ora capisco perché c’erano tutte quelle persone in canotta a Tirano, tutta la gara praticamente si svolge sul versante al sole della Valtellina e anche se siamo a Novembre fa caldissimo.



Con mio grande dispiacere inizio a risentire dello sforzo fatto in partenza e del caldo, devo lasciare la compagnia di Rudy e continuerò progressivamente a perdere posizioni a causa dei crampi, ma mi sono fatto troppe troppe ore di macchina per ritirarmi… stringo i denti e dopo 5 ore e 17 di gara arrivo a Sondrio e chiudo la mia prima Valtellina Wine Trail.

Ma ho un conto aperto con questa gara e l’anno prossimo tornerò per fare un tempo decisamente migliore e godermi di più i luoghi in cui passa la gara

venerdì 17 settembre 2021

Dolomyths Run Sky

 Per il quarto anno consecutivo sono in quel di Canazei per la Dolomyths Run Sky, per me è la terza partecipazione a questa gara che nel 2020 non è stata corsa causa Covid anche se io il giro della gara me lo sono fatto ugualmente anche nel 2020 e guarda caso proprio il percorso che affronteremo nel 2021!!

In questa edizione il meteo non è stato clemente, non è piovuto durante la gara ma purtroppo una nuvola stazionava fissa sulla piramide del Biz Boè costringendo l’organizzazione a passare al piano B, escludendo la salita al Rifugio Capanna Piz Fassa e facendoci percorrere il traverso che collega direttamente il Rifugio Forcella Pordoi al Rifugio Boè accorciando così la gara di circa 1.5 e 600m d+.



In partenza c’è un misto di tensione, impazienza ed euforia…. Con mezzora di ritardo si parte! Come ogni anno la partenza è a ritmi furiosi in men che non si dica si esce da Canazei per inerpicarci sulle piste da sci che scendono da Passo Pordoi, non tengo un ritmo altissimo per la prima parte di salita ma vado su regolare, so che posso recuperare parecchio in discesa!

Per questa gara, mi sono ripromesso di non guardare l’orologio per non giocarmela solo sulle mie sensazioni e la cosa devo dire ha funzionato abbastanza bene così ho potuto gestire al meglio il fatto di non avere i bastoni per la salita alla forcella, lo ammetto è stata dura e nelle ultime curve sotto la forcella non mi avrebbero fatto schifo... ma meglio così un peso in meno in discesa!

Arrivato in forcella neanche il tempo di bere e si parte subito per il lungo traverso con una corrente d’aria gelida che soffiava incessantemente che insieme alla tanta neve ancora sul tracciato rendeva il tutto più fresco, l’ideale per quando sei da buttare nell’umido!



Passato il Rifugio Boè prendo il primo gel della gara, bevo un sorso d’acqua e continuo a tutta lanciandomi in discesa per la Val Lasties.




Dopo le prime curve affrontate con un po’ di prudenza entro in un momento di “Flow” e inizio a scendere dritto per dritto divertendomi come un bambino, passando tantissime persone che in salita mi avevano sverniciato…

Sono ormai all’ultimo ristoro bevo e prendo l’ultimo gel a mia disposizione e riparto deciso, io percorso subito dopo il ristoro è il settore che mi piace meno in tutta la gara, il sentiero è molto ampio e poco tecnico dove io faccio parecchia fatica a progredire ma fortunatamente è abbastanza corto e poi ci ritrova in un bosco con il sentiero che subito si fa più stretto e tecnico e si torna a divertirsi!

Poco dopo Canazei è in vista e anche se le gambe sono stanche e i muscoli chiedono pietà è il momento di accelerare al massimo ed entrare nel paese in mezzo a due ali di folla che incitano tutti indistintamente!




E la terza Dolomyths me la porto a casa con un buon crono 2:54:13 piazzandomi 216 generale e 185 uomo.

Ci vedremo nel 2022? Chissà

K2 Valtellina

 

Dopo il Nirvana Raid si ritorna a menare in gare Only Up… basta km verticali, è ora di alzare l’asticella in vista della Dolomyths Run Sky (con i suoi 1700 m d+ in 6 km) e il K2000 da Courmayeur a Punta Helbronner.

La gara di preparazione è il K2000 Valtellina una gara che dal 2019 è entrata nella mia lista dei desideri solo alla terza edizione ma una gara fantastica con paesaggi stupendi (con il cielo terso ovviamente)

Le previsioni meteo per il giorno della gara non sono delle migliori… ma fortunatamente non piove per tutta la durata della gara, addirittura spunta anche il sole per una parte della salita…

Dopo aver ritirato il pettorale inizio con il riscaldamento e ripenso hai miei tempi nei k2000 e mi pongo l’obiettivo di rimanere sotto le 2 ore…

Quest’oggi in griglia di partenza c’è anche Fabio Cattaneo, amico e orientista che per la prima volta si testa su una gara only up; quindi, una sfida nella sfida per me… non vorrei che la fortuna del principiante lo favorisca. Dopo un breve briefing, partiamo e come era facile pronosticare è stata una partenza a tutta!

Per quanto mi riguarda, nei primi metri, modo il freno perché vorrei andare e farmi tirare dai primi ma la mia tattica di gara è un po’ diversa, so che non posso permettermi un fuori giri nei primi chilometri, devo gestirmi (è il primo k2000 dopo quasi 2 anni) andare su regolare e ho come obiettivo di passare ai 1000 d+ all’incirca sui tempi del vertical di Cignana (58’ circa) per poi cercare una progressione per altri 700d+ e poi dare tutto nel finale.

La tattica funziona (almeno in parte), passo a 1000d+ in circa 56’, dopo di che provo a forzare il ritmo ma, presto, sento che sto chiedendo troppo al mio corpo e la strada è ancora tanta quindi si torna a salire regolare per risparmiare la qualcosa per sparata finale. Si continua a salire rampa dopo rampa e finalmente si vede la cima e con lei in traguardo, a questo punto addio a qualunque tattica di gara si va a tutta fino alla fine!

Alla fine, sono molto soddisfatto della mia prova sui 9 km con 2000 d+ del percorso da Talamona alla cima che concludo in 1:57:01


giovedì 29 luglio 2021

Nirvana Raid 2021

 

Finalmente dopo un anno di stop si torna al Nirvana Raid, un’edizione un po’ sotto tono per le normative anti – covid ma con una location di “ripiego”, un’ottima organizzazione (come sempre) e i tracciati ottimi di Mario Ruggiero, l’A.S.D. Nirvana Verde ha dato vita alla decima edizione del Raid!

Quest’anno siamo ai Piani Resinelli (LC) e con il mio compagno Lorenzo Pinna riformiamo il Team Aggressive Panda 2 il quale, nelle ultime due edizioni, ha battagliato per la vittoria del percorso “lungo” o come lo chiamano adesso, percorso Expedition!

Quest’anno però la preparazione complessiva del team non è quella dei giorni migliori quindi si sceglie di gareggiare sul percorso Adventure (ex percorso “corto”).

La gara è stata all’altezza delle aspettative, tirata e combattuta dall’inizio alla fine e ogni scelta era cruciale. Una scelta sbagliata alla 2 ci ha fatto perdere il treno dei migliori e ci ha costretti ad inseguire, ma una scelta audace per la 6 e in zona punto ci abbiamo creduto abbiamo riguadagnato il tempo perso, poi un calo di concentrazione per la 7 ci ha fatto perdere tempo prezioso e una posizione che non siamo più riusciti a riprendere!

Concludiamo la nostra prova con il miglior tempo del percorso a copie e raggiungendo il mio personale obiettivo di stare sotto le 2 ore di gara!

Questa è una gara che merita di essere corsa ogni qual volta che se ne ha la possibilità e quest’anno in modo particolare, anche se non abbiamo potuto onorarla gareggiando sul percorso Expedition sono super contento di poter dire “NOI C’ERAVAMO!!!”

 Ancora un grande GRAZIE all’organizzazione per averci creduto nonostante tutto!

Arrivederci al 2022






giovedì 8 luglio 2021

Vertical Cignana e trail a Torgnon

Quando ci ritroviamo torniamo verso la macchina e concludiamo un bellissimo giro in una valle che conosco veramente poco e sicuramente ci tornerò per nuovi giri e avventure!

 Con un po’ di ritardo ma meglio tardi che mai, sono a raccontarvi della prima gara only up e un bellissimo giro il giorno seguente a Torgnon.

Per la prima gara vertical dell’anno ho scelto la prima edizione del Vertical alla finestra di Cignana, una gara nuova per me e in una valle poco conosciuta ma la voglia di tornare in montagna e di rivedere gli Inrun è tanta!

Arrivo a Maen, località di partenza della gara che si prospetta molto bagnata… parcheggio la macchina e sotto un violento temporale vado a prendere il pettorale torno alla macchina dove preparo tutto e mi rilasso un po’ prima di scaldare i motori.

È giunta l’ora di iniziare a scaldarsi, raggiungo il ritiro pettorali dove incontro Giuliano, un mio compagno di squadra, e Mathieu Brunod, il figlio di Bruno che per quasi 15 anni ha detenuto il record di salita e discesa dal cervino, con loro inizio il riscaldamento e andiamo a visionare la prima parte di gara così da non avere sorprese.

Finito il riscaldamento facciamo la spunta e tutti noi Inrun facciamo gruppo e siamo pronti a dare tutto sui 900 m di dislivello (la gara è stata accorciata per il mal tempo).

3…2…1… si parte io non mi faccio prendere la mano e vado via con il mio ritmo e in prossimità del paese sprinto per non rimanere intruppato nei passaggi stretti e appena arrivato su sentiero riprendo il mio ritmo regolare che manterrò fino alla diga per poi riprendere a correre nel tratto in falsopiano che porta sotto l’ultimo muro che porta all’arrivo!

Arrivo al traguardo con un tempo di 58:40 per la prima volta sotto l’ora in una gara vertikal dopo la gara Chiavenna – Lagunc (il vertical dei record).

 




Dopo le fatiche della gara del sabato, colgo l’occasione per un giro in montagna e rimango sempre in Valtournanche.

Per questo allenamento Trail, sono in compagnia di Luca, anche lui atleta Inrun, che mi farà da guida in un luogo per me sconosciuto.

Partiamo dall’area picnic sopra Torgnon per dirigerci prima verso Cima Longhede e poi verso la Becca d’Aver per poi scendere verso il Col Fenetre poi si ridiscende verso le piste da sci e ci si dirige verso il lago di Cignana ma prima di affrontare la salita per scollinare verso il lago sento che le gambe sono stanche dalle fatiche del giorno prima, quindi avviso Luca di questo e dopo aver deciso un punto di incontro, lui continua con il suo giro e io mi prendo il mio tempo per raggiungere il posto d’incontro godendomi i bellissimi paesaggi che mi circondano.

Croce su cima Longhede



Becca d'Aver


giovedì 20 maggio 2021

Ledro Trail

 

A soli 7 giorni dai Campionati Italiani in Cansiglio, sono a Pieve di Ledro per prendere parte alla Ledro Trail.



Questa gara non era nel mio programma iniziale delle gare di Trail per il 2021, ma la settimana prima degli italiani ero in dubbio se andare o meno in Cansiglio per via di un possibile tampone per prendere parte alle competizioni, quindi ho deciso di iscrivermi a questa gara che, a dirla tutta all’atto dell’iscrizione ho cercato un pettorale per la Tenno Trail (gara di circa 20km) ma era sold out rimanevano pettorali solo per la Ledro Trail (42 + 2200 circa) o la Garda Trail ( 63 + 3800 circa)… sapevo che non ero pronto per nessuna delle due e tra le due ho preso il minore dei mali, considerando che il week end successivo ci sarebbero state due gare di Coppa Italia a Bellamonte, e quella nella quale ho un minimo di esperienza… che Ledro Trail sia!!



Sabato mattina ore 11.30 in punto partiamo da Pieve di Ledro, come tutte le volte mi dico “stai calmo 40 km sono lunghi…non partire come un disgraziato!” e visto che io sono disgraziato dentro parto a tutta!

Tengo un ritmo alto per tutto il lungo lago e il primo pezzo della salita che si sviluppa all’interno dell’abitato di Mezzolago, ma quando la salita si fa più pendente sento che mi devo moderare, dopo tutto è la prima uscita seria in montagna non posso pretendere troppo, in questo tratto entra in gioco la testa che mi fa calare il ritmo e salire a ritmo (lento, forse, ma inesorabile, senza soste).

Arrivo in forcella, da cui parte un bellissimo Single Track che scende verso il rifugio Pernici, chiudo i bastoni e scendo veloce superando tratti un po’ esposti e tratti con neve divertendomi come un bambino.

Al rifugio Pernici, metto i bastoni nello zaino, mi sento impacciato in discesa con quelli in mano, mangio qualcosa e riempio la flask e riparto per la discesa… mentre scendo tolgo anche le maniglie che ho legato hai polsi per i bastoni e l’infilo nello zaino, nella discesa riprendo tanti che in salita mi hanno superato ma che in discesa, specie se bagnata come era, si sono piantati per paura di cadere io al contrario scendo molto veloce senza sentire la fatica, arrivato in una zona più piatta guardo sull’orologio la distanza percorsa e non sono nemmeno a 20 km e inizio a chiedermi se sono mi sia fatto prendermi la mano in discesa… poi però mi tornano alla mente le parole di un grande atleta, Daniel Antonioli, che in un intervista dichiarò che nelle gare di skyrunning lui parte a tutta e continua così fin che ne ha, quando non ne ha più ci pensa al momento… (non ricordo le parole esatte ma il senso è questo).

In quel momento io mi sentivo bene e sentivo di averne ancora così continuo con quel ritmo, tanto ormai quello che è fatto è fatto le energie che ho usato non posso recuperarle quindi tanto vale…

Arrivato al secondo ristoro, mi rifocillo e parto alla volta del lago di Tenno dove inizio a sentire un po’ la fatica ma per non pensare a quello mi guardo attorno notando le bellezze del lago, poi appena la strada torna a salire mi metto testa bassa e salgo senza problemi e nei tratti che le pendenze si fanno più dolci ritorno a correre, come se la stanchezza sia sparita.

Il sentiero continua tra sali e scendi e si continua di buona lena con qualche momento di crisi ma stringendo i denti giungo al terzo e ultimo ristoro… cerco di riprendermi e poi si riparte!

Stando ai volontari da qui al traguardo ad Arco ci sono ancora 11 km circa e una salita di 200 m di dislivello fino alla forcella che si vedeva anche dal ristoro, ma una cosa che ho imparato in tutte le gare di trail che ho fatto, è quella di non dare troppo peso a quello che dicono i volontari perché al 99% non è mai come dicono loro e questa volta non sarà diverso!

La salita lunga con i 200 m di dislivello c’era e dalla forcella iniziava una lunga discesa che alternava tratti tecnici a tratti in cui il sentiero spianava e si allargava, quello che però non hanno detto è che durante la discesa c’erano anche parecchi strappi in salita (che rimangono nelle gambe più di una salita lunga) e soprattutto che in due tratti del sentiero c’erano delle reti metalliche a terra che spuntavano dal terreno, probabilmente messe li per evitare l’erosione del sentiero, ma a mio parere quelle reti andavano segnalate sul terreno visto che era molto pericoloso passarci sopra e ci dovevano avvisare in partenza come hanno fatto per il passaggio esposto con il cavo metallico per attaccarsi…

Tornando alla gara…dopo essere arrivato alla forcella inizio la discesa cercando di sciogliere le gambe il più possibile, cerco di spingere a tutta e inizio a recuperare atleti che ho davanti, ma nei tratti in cui il sentiero si allarga e spiana un po’ mi annoio abbastanza e non riesco a spingere come vorrei ma dove il sentiero si fa più tecnico, mi si stampa un sorriso in faccia e acquisto automaticamente velocità.



Chiudo la mia fatica in 5:27:14 in 91° posizione maschile!



Diciamo che per una gara non preparata a dovere è andata più che bene, ora ci si riposa e si pensa al week end di Coppa Italia a Bellamonte e Passo S. Pellegrino.

mercoledì 19 maggio 2021

Il ritorno in Cansiglio

 Proprio così, si ritorna in Cansiglio e più precisamente all’Archeton dopo l’Alpe Adria 2014!

Tra le carte, in cui ho corso, presenti sulla piana (Vallorch, Valsalega e pian di Landro) quella su cui si corrono i Campionati Italiani Middle e Staffetta è quella che mi piace meno, però il solo pensiero di tornare in quel posto fantastico mi fa saltare in macchina e partire!

Questo week end è stato incerto fino all’ultimo per la storia dei tamponi… ma quando l’amico Federico Venezian mi ha scritto “prepara le valige, si vola in Archeton” ero il ragazzo più felice del mondo e quasi senza accorgermene ero già in viaggio per la piana!

Campionati Italiani Middle Distance

Sabato si inizia con la middle distance, possiamo riassumere la mia gara come un buon Model Event in vista della staffetta… le gambe c’erano mala testa un po’ meno, ho sbagliato subito il primo punto finendo addirittura alla 7 poi mi sono ripreso e andando alla 1 ma comunque per tutta la gara anche mente ero in “treno con altri” ho sempre faticato a mantenere il segno, sapevo dove ero ma sempre in maniera approssimativa, poi come per magia però quando ero in zona punto mi riprendevo e contribuivo (anche se pochissimo) ad arrivare al punto..

Alla fine comunque mi sono divertito anche se la gara nel complesso è stata pessima…




 

Campionato Italiano Relay

Io corro con una staffetta mista (Agorosso – Friuli MTB), a lanciare sarà proprio Serhiy Mukhidinov (atleta del Friuli MTB) che farà un’ottima prova dandomi il cambio insieme ad Aaron Gaio.

Io parto deciso per la mia gara e continuo a ripetermi di controllare i codici e di fare la gara più pulita possibile.

Per tutta la gara faccio le scelte che più si addicono a me, senza voler strafare con scelte troppo dritte in cui devo leggere troppo la carta… faccio una gara tutto sommato pulita con un errore alla 2 e alla 17...

Chiudo la gara in 1:14:41 contento di quello che ho fatto ma la felicità è durata poco la mente è subito passata alla prossima gara, niente bussola e cartina ma solo tanti km e dislivello della Ledro Trail!