Il mio
ultimo Nirvana Raid risale al 2016 in quel di Abbadia Lariana con Lorenzo
Pinna, hai tempi si gareggiava sul percorso corto (15 km + 800 m), quel giorno
ci aggiudicammo il 3° posto dopo un errore di scelta durante la discesa dal
manavello; da quel giorno ci siamo ripromessi che la prossima volta che avremo
preso parte a questa gara lo avremmo fatto sfidando il percorso lungo!
Dopo un anno in cui le nostre preparazioni si sono focalizzate su altri
obiettivi, il team Aggressive Panda 2 torna al Nirvana Raid con un unico
obiettivo FINIRE il percorso Pro!
Per una
volta l’idea di fare di gareggiare non è la mia ma di Lorenzo che due settimane
prima del secondo week end di gare nazionali a Vittorio Veneto e Cansiglio, mi
scrive chiedendomi se avessi intenzione di farlo…io inizialmente non ero molto
dell’idea ma ammetto che Lorenzo non ha faticato molto a convincermi!
È cosi che
il 13 Maggio alle 7 del mattino arriviamo a Valbrona (CO), siamo i primi ad
arrivare mancava anche la maggior parte degli organizzatori, così posso
concedermi un caffe prima di finire gli ultimi preparativi del materiale, nel
frattempo arrivano gli organizzatori.
Ritiriamo il
pacco gara, riempio la sacca idrica e sistemo il materiale obbligatorio per la
gara, mi metto il tape nei punti dove so che possono venirmi le vesciche dopo
tante ore di corsa in montagna, appena finito, neanche farlo apposta, Mario
chiama a raccolta i concorrenti del percorso
Pro per il Briefing pre-gara.
I “matti”,
cosi saremmo definiti dalle persone che non capiscono la nostra passione e la
bellezza di rimanere immersi nella natura di montagna per ora a fare quello che
amiamo, che affrontano questa prova sono davvero pochi, si contano in totale 7
squadre di cui 5 team maschili 1 team misto e 1 team femminile.
Terminato il
briefing ci dirigiamo verso il parco giochi in cui è situata la partenza, ci
posizioniamo davanti alle carte di gara e attendiamo i rintocchi delle campane
della chiesa che indicano le 8:00 e che danno il via alla gara.
Al contrario
di come si potrebbe immaginare una mass start, con gli atleti che spingono per
uscire per primi dal parchetto, siamo partiti tutti con molta calma consapevoli
che la gara è lunga e il percorso avrebbe messo ognuno al suo posto!
Al primo
punto solo il team degli Agressive Panda 2 (io e Lorenzo) sceglie di girare
attorno alla chiesa e prenderla da sotto, la scelta ha pagato perché giungiamo
sul punto ( ma così anche al secondo) con il team che è nettamente favorito in
questa gara composto da Emiliano Corona e Andrea Villa, usciti dal punto 2
prendiamo strade diverse, o meglio li perdo di vista, ed io ero convinto che
avessero già preso il largo invece al dopo aver punzonato il punto tre li
vediamo arrivare dietro di noi, che in quel momento siamo stati ripresi dai
Magenes, peccato che andando alla 4 non vediamo un bivio e continuiamo a salire
fino a che giungiamo a dei roccioni 3 curve di livello più su, la carta era con
equidistanza 20 m fate voi i conti, che riconosco, riscendiamo e preso
dall’alto si vede e ci diamo degli stupidi o almeno… è quello che faccio io…
Giungiamo
tutti e 6 al punto 4, si esatto siamo in sei oltre a noi e ai Magenes ci hanno
recuperato l’unica coppia mista, appena Lorenzo ha timbrato la 4 partiamo in
salita verso la 5 con una tattica ben precisa, fino a che eravamo su sentiero
in testa a guidare e dare il ritmo c’ero io poi quando bisognava tagliare
passava davanti Lorenzo, questa tattica da i suoi frutti e riusciamo a staccare
le altre due coppie!
Quello che non sappiamo è che la coppia dei Tuscania ci è davanti, e quando
arriviamo alla 5 e li vediamo uscire dal punto ci arrabbiamo e parecchio perché
sappiamo che deriva tutto dall’errore alla 4, punzonato la 5 ci lanciamo in
discesa con un unico obiettivo prenderli!
Andiamo
regolare ma aggressivi, conduco io per la 6 mentre Lore valuta come affrontare
la tratta lunga e ne discuteremo nell’andare alla 7.
Arriviamo in
zona 7 e ci troviamo una bel nebbione che ci impedisce di vedere il bel
panorama ma alla 8 in cima al monte Rai la nebbia si apre e anche se per poco
ci godiamo il paesaggio prima di lanciarci in discesa per affrontare la tratta
lunga che ci vedrà passare su un sentiero in mezzo a dei roccioni che si
rivelano più corribili di quanto ci aspettavamo. Passato questo bel tratto tecnico
sui sassi, mentre leggo la carta per poi andare davanti a dare il cambio al
Lore inciampo e cado a terra battendo entrambe la mani e le ginocchia, ma nulla
di grave, rassicuro il mio compagno e ripartiamo subito verso la 9 ma prima
faremo una sosta programmata a Sambrosera per rifornirci d’acqua.
Alla 9
troviamo Luca Pompele che fa le foto e ci aggiorna dicendoci che i primi hanno
circa 1 ora di vantaggio su di noi e che noi siamo i secondi a transitare a
quel punto, dopo una piccola pausa partiamo verso la 10 tratta non lunghissima
ma che ci farà percorrere 627 m di dislivello praticamente senza un metro di
discesa, ovviamente in questa tratta in cui il sole poteva starsene tranquillo
dietro alle nuvole decide invece di venire a farci visita facendomi patire più
del previsto la salita.
Poco sotto
la vetta veniamo ripresi dai Magenes che erano un po’ in crisi e ci chiedono un
gel ed essendo io abbastanza fornito glielo cedo senza ripensamenti, una volta
che ci siamo assicurati che tutti stavano bene siamo ripartiti verso la 10.
Scendendo
dalla 10 abbiamo affrontato un pezzo di ferrata, Giuseppe scende per primo
seguito da Francesco ma quest’ultimo non riesce ad affrontare l’ultimo pezzo
allora decide di risalire, decido di scendere io, che ho un po’ più esperienza
così che da sotto potessi dire hai due che sono rimasti su dove mettere i piedi
per scendere senza farsi male.
Finito il
tratto con la catena, mentre andiamo alla 11, parlando con il mio compagno
decidiamo, che a questo punto è giusto andare avanti tutti insieme così faremo
fino alla fine scambiandoci spesso alla guida del trenino così che tutti
potessero riposare un po’ la testa.
Prima dell’
ultima discesa decidiamo di fare un arrivo in parata tutti insieme con l’obiettivo
di rimanere sotto le 7 ore, per quanto mi riguarda l’obbiettivo è stato
raggiunto avendo tagliato la linea del traguardo in 6 ore e 59 e poi con calma
abbiamo punzonato il finish.
È stata un’esperienza
bellissima sicuramente da ripetere chissà magari anche l’anno prossimo…
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