venerdì 16 novembre 2018

Campionato italiano sprint relay e coppa Italia Long


Dopo un lunghissimo week end sul lago di Garda, mi sposto in Primiero dove prenderò parte: prima al campionato italiano Sprint Relay a Mezzano e poi all’ultima prova di Coppa Italia in bosco.

Arrivo hai campionati italiani parecchio stanco fisicamente e con la consapevolezza che lo star lontano per tre mesi dalle cartine mi avrebbe dato parecchi problemi in un centro come Mezzano.

Quest’anno la mia staffetta è composta da Elisa, con cui ho corso i due precedenti campionati sprint relay, e Edoardo.
Io sono in seconda frazione come l’anno scorso a Bobbio, faccio subito un enorme casino alla 1 perdendo parecchio tempo ma dopo aver girato praticamente tutta quella zona di Mezzano trovo il primo punto e cerco di trovare un ritmo di corsa che mi permettesse di leggere bene la carta per non fare altre stupidate come quella alla 1.

Più o meno ci riesco ma mi rendo conto che ho ritmo che fa schifo, non riesco ad essere incisivo ne in salita ne sciolto in discesa e questo mi sconforta una po’ ma le gambe sono ancora stanche dalla Limonextreme, a questo punto mi metto l’anima in pace e cerco di fare una gara regolare senza commettere più errori.

Purtroppo non c’è molto altro da dire di questa quindi mi limito a dire che con regolarità e l’accortezza di controllare i codici, riusciamo ad entrare nei primi 20.




Il giorno dopo ci trasferiamo a Caltena, dove prenderemo parte all’ ultima coppa Italia Long. Ci arivano all’orecchio voci che parlano di una gara lunga ( ovvio è una Long) ma anche parecchi impegnativa fisicamente, questa cosa mi esalta, so che sono pronto fisicamente per queste cose e domenica mattina sono parecchio carico con tanta voglia di far bene!!

Prendo il via e mi trovo a mio agio sia con il terreno che con la cartina, affronto il primo punto in sicurezza per prendere ancora più confidenza con la zona, già alla seconda faccio un errorino ma sono tranquillo, la gara è ancora lunga e c’è spazio per recuperare o, cosa più probabile, per sbagliare ancora di più.

Continuo la mia prova senza pensare agli errori fatti e le buone sensazioni che ho avuto in riscaldamento, sono venute con me anche in gara e mi 
accompagnano fino alla rovinosa caduta appena prima del punto 7 in cui ho sbattuto violentemente il ginocchio contro un sasso.

Dopo questa caduta raggiungo il punto e mi siedo un attimo, ,mangio del miele e cerco di riprendermi,  mentre sto per rialzarmi e ripartire, arriva Andrea Bruno che mi chiede come sto e se riesco a continuare,  io decido che posso provarci tanto in fin dei conti se non riesco in qualche modo devo tornare verso il ritrovo allora tanto vale provare a rimanere in gara così nel caso che il ginocchio non mi faccia male, posso qanche tentare di finirla.

Continuo con Andrea al 14° punto quasi ma per arrivare a questo punto, più precisamente nella discesa dalla 13 il ginocchi mi faceva particolarmente male quindi, arrivato nel prato prima della 14 ho deciso che non sarei stato in grado di affrontare la sassaia e quindi mi incammino sconsolato verso lo scarico si card  per annunciare il mio ritiro.



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