Domenica 4
ottobre sono a Casto (BS) per prendere parte alla mia prima gara di corsa in
montagna con la divisa dell’ A.S.D Inrun, la società per le gare di trail e
sky, per l’occasione scelgo il campionato italiano lunghe distanze, che per
quest’anno è il Trofeo Nasego!
Il Trofeo
Nasego è una mezza maratona con 1326 metri di dislivello positivo, dopo un buon
riscaldamento e qualche allungo, mi dirigo alla postazione dei giudici per
terminare la procedura di spunta e poi prendere posto sulla grigli adi
riscaldamento che gli organizzatori avevano predisposto per mantenere il
distanziamento previsto dal regolamento FIDAL.
Tutti in
posizione e alle 9.30 in punto prende il via la gara, inizio uno slalom per potermi
portare avanti e non rimanere bloccato nel passaggio tra asfalto e sentiero.
Corro molto
bene la prima parte e le sensazioni sono buone, so che non posso competere con
gli atleti che fanno solo corsa in montagna nei tratti in piano… quindi decido
che le salite (specie quelle corte) le affronto a tutta, tenere (per quanto
possibile) in piano e lanciarmi a tutta in discesa, prendendomi anche tanti
rischi per poter recuperare su quelli che avevo davanti e allungare sugli
inseguitori e rimanere nel tempo che mi sono prefissato!
Un piano che
sulla carta funziona alla grande… peccato che la salita al rifugio Nasego,
l’ultima salita importante di giornata, me la immaginavo totalmente diversa.
Io mi
aspettavo una salita parecchio dritta da affrontare ad un passo costante (non
per forza di corsa), non sulla massima pendenza ma molto vicina a quella,
invece è stata una salita molto lunga e con molti falsi piani tra un tornante e
l’altro in cui dovevi rilanciare l’azione… riesco a farlo ma un cambio netto
nel passo non è nelle mie corde (per il momento un domani chissà) figuriamoci
con le gambe già abbastanza cotte.
Limito i
danni su questa salita e dopo mezzo bicchiere di the al rifugio Nasego mi butto
in discesa e fin da subito trovo un terreno più adatto a me e inizio a
divertirmi un casino, ritrovo facilità di corsa e fluidità nei movimenti tiro a
tutta fin che sono nel settore più tecnico della discesa… poi la discesa si fa
più corribile e qui ho dovuto tirare fuori quello che non credevo di avere per
stare con gli atleti davanti a me.
Faccio gli
ultimi due km con altri 2 atleti che mi aiutano a mantenere alto il ritmo in
qui tratti di asfalto e strada bianca in cui, lo ammetto, mi annoio abbastanza…
fortunatamente per me prima dell’ultimo pezzettino di asfalto, il sentiero si
restringe e li decido che è “adesso o mai più”, aumento violentemente il ritmo
e cerco di lasciarli li entrambi… solo uno rimane indietro, rientriamo su un
altro atleta e io non esito e lo passo subito anche se lo spazio non è molto, appena
superato accellero ancora guadagnando quanto basta per arrivare al traguardo
senza dovermi guardarmi le spalle.
Chiudo il
trofeo Nasego in 2:31:05 quando io mi ero prefissato di stare nelle 2:30:00 ma
per quest’anno anomalo, va bene così!
E’ stata una
bellissima esperienza e sicuramente da ripetere, ma ora concentrato nel
recupero per la prossima prova in montagna, probabilmente l’ultima (in gara) di
questo 2020!
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