Siamo alla
terza e ultima prova della Dolomites 3 Day e ci troviamo a San Martino di
Castrozza.
Molti dicono
che questa sia la gara più dura e tecnica delle tre ma io mi sento in giornata
quindi non mi preoccupo più di tanto. In partenza vengo a sapere che subito
dietro di me partirà Aron Gaio, la cosa non mi tocca perché il mio unico
obiettivo è portare a casa la gara.
La mia gara
inizia molto con calma per non commettere errori, per non andare subito fuori
giri e per poter entrare in carta. Scorrendo il tracciato di gara capisco le
parole dello speaker Stegal quando mi ha detto: ‘’voglio proprio vedere la tua
scelta’’, si riferiva alla tratta 4-5 l’unica tratta veramente lunga di
giornata, inizio a leggere la tratta mentre affronto la tratta 3-4 e scarto a
priori tutte quelle possibili tracce che passano più o meno vicine al magenta,
restano solo due alternative:
1. Dal ristoro salire in diagonale verso
la 12, arrivare all’incrocio dei sentieri per poi continuare il più possibile
in linea retta verso il punto.
2. Scendere lungo la pista da sci,
passare dalla 21-22-23, girare intorno alla collina risalire il sentiero fino
all’ incrocio con la canaletta e usare quest’ultima per arrivare al punto.
Manco a dirlo opto per la seconda scelta che tra le due mi sembra la più appropriata alle mie caratteristiche, e fare il dislivello tutto in un colpo non mi spaventa minimamente.
Dopo questa
tratta ho un calo di concentrazione e vago un po’ e fatico a trovare la 6,
nella salita alla 7 mi ripiglio libero la mente e torno a correre bene senza
commettere errori, infatti la mia traccia gps non è mai stata cosi vicina alla
rotta ideale, le uniche macchie sono la tratte 11-12 e 12-13 in cui non ho
voluto rischiare memore degli eventi accaduti il giorno prima al Rolle. Continuo con questo momento di Flow fino al
punto 19 in cui non mi tornano i sassi o meglio mi torna tutto peccato che
fossi troppo sotto la 18, per tornare sulla retta via invece di continuare a
vagare in quella zona senza cavarne un ragno da buco, ritorno alla 18 e
ricomincio la tratta e finalmente iniziano a tornarmi le cose e proprio quando
ho avvistato il punto mi supera un atleta straniero e mici metto in scia e lo
tengo fino a metà della tratta 20-21 poi sopraggiunge Emiliano Corona, sento
che le mie gambe stanno bene rispondono bene e sento di aver ancora qualcosa da
dare, decido che è meglio attaccarmi a Corona per affrontare gli ultimi tre
punti. La mia scelta si rivela azzeccata perché lo straniero sbaglia la 21 noi
continuiamo senza errori, Emiliano fa un primo allungo sul sentiero tra la
21-22, (non per staccarmi all’arrivo vengo a sapere che sentiva di avere dietro
qualcuno ma non sapeva chi fosse), a questo incremento di velocità rispondo
bene e resto con lui fino a poco prima della 23 quando poi lui allunga
nuovamente e io non ne ho per stare con lui ma ne ho abbastanza per mantenere
il ritmo.
Chiudo la
mia prova in 2:13:13 in 39° posizione!
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