Anche
quest’anno siamo sono al via del Nirvana Raid, sempre con il mio compagno di
squadra Lorenzo per formare l’ormai rodato Team degli Aggressive Panda 2 e
sempre (ovviamente sul percorso Pro o Elite che dir si voglia).
Quest’anno
ci troviamo a Caglio (CO) con un discreto numero di partenti!
Subito si nota l’assenza del Team super favorito di sempre formato da Emiliano Corona (impegnato nella preparazione di un Trail in quel di Cortina) e Andrea Villa (reclutato dall’ organizzazione)
Subito si nota l’assenza del Team super favorito di sempre formato da Emiliano Corona (impegnato nella preparazione di un Trail in quel di Cortina) e Andrea Villa (reclutato dall’ organizzazione)
Se
nell’edizione 2018 eravamo i principali avversari della copia Corona-Villa,
gara chiusa poi al secondo posto, in questa edizione, invece, secondo me
eravamo tra le due copie che potevano lottare per la vittoria ma la condizione
fisica, di sicuro non quella del 2018 sia per me che per Lorenzo, ma siamo
pronti a dare tutto per conquistare un posto sul podio e rendere la vita dura
alle altre squadre.
In partenza
ero pronto per una partenza a tutta come l’anno scorso ma subito vedo che
Lorenzo non è della stessa idea e che anche gli altri erano timorosi come se
aspettassero che qualcuno partisse… chissà forse se fossimo partiti cattivi
sarebbe stata una gara diversa, ma questo non possiamo saperlo!
Nella prima
discesa si avvantaggiano due copie io allungo leggermente sul mio compagno
(sempre rimanendo a vista) per capire l’entità della fuga (in pratica c’è da
preoccuparsi o no?)
Arrivati
nella gola che porta alla 1, in teoria dovremmo vederli uscire, ma capiamo che
è successo qualcosa tra i 4 in fuga e che hanno mancato il bivio, anche perché
mentre lasciamo la 1 li vediamo arrivare con tutti gli altri.
Partiamo
verso la due facendo subito un bel taglio che ci porta sul sentiero alto per
evitarci una rampata assurda da fare all’ inizio così abbiamo potuto far girare
le gambe senza stressarle particolarmente fino alla 2.
La tratta
per la 3 scegliamo la via dei due tagli in bosco e notiamo che i due in Blu,
così li definiamo in gara non essendo facce note al traguardo scopriremo che
sono la copia della Pattuglia alpina snc Bellagio, hanno un bel passo e non
sono da sottovalutare. Loro scegliendo il sentiero arrivano poco prima di noi
al punto ma mentre io facevo ritmo in salita Lorenzo ha guardato la tratta per
la 4 e ci lanciamo subito in discesa senza troppa esitazione mentre loro sono
un po’ titubanti e ci riportiamo in testa.
Andando alla
4 commettiamo un errore ingenuo ci tocca oltrepassare un avvallamento ma poco
importa a livello di classifica i blu hanno sbagliato parecchio più di noi, li
vedremo salire da dove noi scendiamo per andare alla 5, ma sulle gambe rischia
di pesare questo dislivello gratuito.
Punti 5 e 6
sono molto semplici e non commettiamo errori, ma entrambi abbiamo in mente una
sola cosa il cancello orario del punto 7, salendo alla 6 noto che abbiamo ampio
margine ma stiamo andando così bene non vedo il motivo per cui dovremmo
cambiare qualcosa.
Giungiamo
alla 7 con circa un ora di anticipo e per primi inseguiti da vicini dalla copia
del Fiocco rosso e dai Freemind-Nirvana.
Nella tratta
7-8 andiamo costanti e manteniamo il vantaggio preso uscendo dalla 7 ma poco
dopo la 8 siamo agganciati dalle due copie inseguitrici ma siamo convinti che la
nostra conoscenza dell’orienteering ci dia un grosso vantaggio su queste due
copie, palesemente con più gamba di noi!
Abbia la
conferma della nostra teoria alla 9 e alla 10!
Alla 9 tutti
scegliamo di prenderla dal Bolettone i nostri 4 compagni di viaggio ovviamente
arrivano in cima prima di noi ma al punto arriviamo prima noi quasi non ce lo
aspettavamo neanche noi da quanta precisone abbiamo avuto.
Poi partiamo
per la 10 scegliamo (ovviamente) la via che passa vicino al rifugio Capanna
Mara, proprio in prossimità del rifugio veniamo sopravanzati da Ponteri-Manfrin
gli stiamo attaccati per un po’ ma poi decidiamo di lasciarli andare e nel
tratto di discesa prima della salita al punto iniziamo a valutare la tattica
per fare rifornimento di acqua e scegliere il percorso ottimale per i punti
successivi.
Anche in
questo punto (incredibilmente) arriviamo per primi sul punto.
Partiamo per
la 10 praticamente in compagnia di Ponteri e socio, durante la lunga salita di
riprendono i nostri compagni di società Krajcikova e Krajcik, tutti e 6 insieme
ci dirigiamo alla 10!
Dopo la 10 è
iniziata una sorta di crisi per me, faticavo ad andare avanti e avevo qualche crampo
e così per tutta la tratta 10-11 poi piano piano mi sono ripreso, abbiamo optato
per una sosta al rifugio Capanna Mara dove Lorenzo ha fatto un po’ di
rifornimento, mentre io attendo il rifugio Riella per riempire la mia sacca e
bagnarmi un po’ la testa. Già dopo la ripartenza dal primo rifugio mi sentivo
decisamente meglio ancora qualche crampo ma nulla di che, ripartiti in salita
dal rifugio Riella mi sento ancora meglio e salgo verso il Palanzone con un
buon ritmo, senza correre ma comunque di buona lena.
Arrivati in cima ci godiamo la vista, ormai sappiamo che i primi non saremmo riusciti a prenderli anche perché entrambi eravamo abbastanza sul cotto!
Affrontiamo la discesa dalla cima con molta cautela per evitare altri inconvenienti ma, terminata la riprendiamo la corsa e andiamo senza inconvenienti fino in zona 14 dove incrociamo la coppia formata da Irene Pozzebon e Giuseppe Magenes, arriviamo in zona 14, sappiamo che dobbiamo cercare un ‘’buco’’ ma sinceramente non me lo aspettavo così profondo!
Li sul bordo valutiamo su chi deve scendere…e alla fine tocca a Lorenzo che è andato in crisi prima di me, ma era parecchio che stava “bene”, per quanto si possa stare bene dopo 27/28 km, mentre io ne ero appena uscito e la paura di ricascarci subito e compromettere la gara era troppa!
Dopo “il
viaggio al centro della terra” di Lorenzo riprendiamo, e inanelliamo la 15 e la
16 senza problemi, poi usciamo sulla strada che attraversa i campi e che ci
porterebbe verso la 17 e poi il traguardo, prendo subito un buon ritmo, mi
volto e vedo che Lorenzo sta perdendo metri e subito alzo il piede dall’acceleratore
e lo aspetto e insieme corriamo fino alla fine per portarci a casa anche quest’anno
il secondo posto!
Un secondo
posto più amaro di quello dell’anno scorso ma comunque un secondo posto che
abbiamo conquistato dando tutto senza risparmiarci e questo mi rende molto
felice!
L’anno
prossimo saremo (spero) più pronti per poter lottare più a lungo per la
vittoria!
Gara
conclusa in 6:32:54
Ora ci si
riprende e poi sotto ad allenarsi per la mia seconda Dolomithrun Sky e la mia
prima Mont Blanc Skyrace
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