Week end in
chiaro scuro quello appena trascorso in quel di Folgaria.
Ma andiamo
con ordine, iniziamo dal sabato, sabato mi aspetta il campionato italiano sprint
a Folgaria.
Come sempre nelle
sprint ci tocca la quarantena che è sempre infinita, ma il tempo passa ed è
arrivato il momento di prepararsi e iniziare il riscaldamento.
Mi scaldo
per una ventina di minuti, un po’ di stretching, ed arriva il mio momento per
la partenza.
Si parte,
primi punti molto ravvicinati con molti sali e scendi dalle scale, non commetto
errori in questa prima parte ma mi sento parecchio lento, non riesco ad anticipare
bene la lettura della carta.. riesco però a leggere bene la tratta lunga che uscito
dalla 4 parto deciso verso la 5 cercando di correre il più veloce possibile cercando
mantenere comunque la mente sulla cartina per anticipare la successiva sequenza
di punti.
Il
mio piano non mi riesce proprio del tutto, corro “veloce” si (per quanto posso veloce
dopo un’estate a correre sulle lunghe distanze in montagna) ma riesco ad
anticipare solo due dei 3 punti che mi ero prefissato, la 8, infatti, non riesco
a leggere tutta la tratta ma mi manca l’ultima parte.
La
mia gara continua regolare ma sento di non essere così veloce come lo sono stato
in altre sprint, in salita riesco a spingere parecchio e in discesa su asfalto
non riesco ad essere così efficace come su sterrato, ma ormai quel che è fatto è
fatto, ora siamo qua e vediamo di fare il 100% sempre e comunque. Senza quasi accorgermene arrivo alle ultime
tratte che in pochi punti ci fanno tornare verso la partenza.
In
queste tratte continuo a correre bene senza problemi fisici, commetto
probabilmente un errore per andare alla 18 in cui di passare vicino al recinto
per poi risalire un pochettino e scendere nuovamente, potevo prendere la via destra
e mi sarei risparmiato due curve di livello.
Ovviamente
non riesco ad arrivare al traguardo senza commettere un altro errore, nella
tratta 19-20 arrivo nel parcheggio tallonato da una delle sorelle Brandi (non
so quale delle due non credo di riuscire a distinguerle) e vado lungo fino alla
zona in magenta perdendo un po’ di tempo per girare intorno hai muretti che
dividono i parcheggi.
Chiudo
la mia prova in 21:35 con la 26° posizione su 45 partenti
Passiamo
ora a domenica, Campionato Italiano Long Distance in quel di Millegrobbe un
posto e una carta molto belli peccato che tutto è stato “rovinato” dalla pioggia
e dal freddo.
Il
termometro quando siamo arrivati a malga Millegrobbe segnava 5 °C, dopo un caffè
e due parole con altri atleti arriva il momento di scaldarsi, mentre sono sotto
la pioggia mi sento carico, le gambe sono fresche anche dopo le fatiche della
sprint di sabato.
Arriva
il momento di fare sul serio prendere in mano la cartina e partire, parto
subito forte ma non vedo la svedese e arrivo parecchio lungo, mi tocca quindi
tonare indietro, fortunata mente non incappo in altri errori prima della 1.
Parto
deciso per la 2, arrivo ad un punto controllo il codice, non so cosa ho letto o
cosa avevo in testa, ma alla fine riparto con l’idea che non è la mia 2 ma
purtroppo era proprio lei, continuo fino ai roccioni nel verde e qui mi rendo
conto di essere lungo torno indietro e ricapito ancora sul punto di prima,
ricontrollo il codice e stavolta è il mio! (peccato che lo era anche prima e
questa disattenzione mi è costata parecchi minuti)
Per
la 3 scelgo di andare più tranquillo non voglio sbagliare anche questa, ma
destino vuole che tra gli alberi caduti che ci sono a nord del punto ma subito
non mi convinco di dove sono e giro li poi trovo il bandolo della matassa e mi
dirigo verso il punto, trovato questo mi fermo un attimo respiro e scelgo una
via per la 4, per questa tratta lunga scelgo di correre sul sentiero fino alla
pista da sci per poi scendere lungo il sentiero alla curva con il verde sulla
sinistra con la speranza di trovare un varco per poter scendere al punto,
questo purtroppo non c’è o meglio non lo vedo e opto per il girare sul sentiero
e per riattaccare il punto dal basso.
Dalla
salita verso la 4 sono in compagnia di Gigi Giuliani e ci dirigiamo insieme verso
la 5 anche se arrivato alla pista da sci lo perdo di vista perché io decido di
scendere sul sentiero e attaccare il punto dal sentiero sotto visto che
dovrebbe esserci una traccetta che sale quasi al punto, ma questa non si vede e
mi vedo costretto a salire un po’ random e qui incontro nuovamente Gigi ma non
mi soffermo molto su quello che fa lui ho in mente un direzione e sono deciso a
non farmi sviare, 5 trovata ora sotto con la 6!
I punti
6, 7 e 8 li faccio discretamente bene per poi incasinarmi tantissimo per la 9
dove non mi torna molto la zona, dopo qualche minuto a pascolare nel bosco opto
per la scelta estrema, so che la direzione è giusta verso le case, allora
continuo fino alla strada per poi rientrare e trovare la 9.
Vado
al cambio carta ma non riparto immediatamente con la pioggia e il freddo non
riesco a piegare la carta e a leggere bene dove devo andare anche se devo
andare semplicemente dritto e poi su per la collina!
In
questa tratta inizio a sentire la fatica e il freddo ma le gambe sembrano
rispondere ancora bene in salita e questo mi fa molto piacere arrivo alla 11 con
le idee pseudo chiare sulla prima parte della tratta11 – 12, la mia scelta
ricade sullo stesso sentiero che ho già percorso per andare alla 4.
Mi
dirigo verso la pista da sci dove incontro forte vento gelido che mi fa perdere
sensibilità alle dita ma continuo comunque a correre o una camminata veloce nei
punti più duri per portarmi il prima possibile in bosco.
Fino
alla 12 tutto sembrava gira tutto bene o quasi, visto che non c’ero con la testa
ma è anche comprensibile è dal Nirvana Raid e dall’ allenamento di Cogne che non
tengo in mano una cartina.
Passata
la 13 inizia una crisi più mentale che fisica fatico a rimanere concentrato anche
se la 14 la faccio bene così come gli altri punti fino alla 18 ma fino alla 17
non mi sento in condizione di condizione di continuare….
Magicamente
alla 18 mi sento meglio e decido di continuare, non sono ancora pronto a mollare
e non ancora preso abbastanza freddo, quindi mi faccio ancora un paio di punti
in campo aperto con la pioggia che imperversa e due punti in bosco.
Alla
21 sono ancora in crisi, decido di fare ancora 22 e poi prendere una decisione,
guardo la carina i punti sono ancora pochi sono “solo” 7, le gambe vogliono
continuare e sono sicuro che ne hanno ancora per spingere ma proprio di testa
non ci sono e so che potrei rimanere in giro ancora per tanto!
La
scelta è fatta a malincuore mi ritiro sulla distanza che mi piace di più, dopo 2:34:59
mi ritiro.
Dopo
aver comunicato il mio ritiro vado a cambiarmi ma le mani sono talmente
intorpidite che non riesco nemmeno a slacciarmi le scarpe e nemmeno a togliermi
le calze… ma dopo parecchi tentativi mi metto addosso dei panni caldi e mi
metto in macchina per tornare verso casa continuando a tremare come una foglia fino
a quasi a
Rovereto.
È proprio
vero… chi non ha testa ha gambe!! In un week end in cui avo le gambe e la
preparazione per reggere una Long Elite non ho la testa per navigare da un
punto all’altro senza commettere errori giganteschi!!
Vedremo
di rifarci nelle prossime trasferte!!
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