mercoledì 4 settembre 2019

Gran Paradiso Raidlight Trail



Dopo una settimana di riposo dalla UYN Vertical Courmayeur – Mont Blanc passo la settimana di ferragosto Valla D’ Aosta con l’unico scopo di mettere più chilometri e più metri di dislivello possibile nelle gambe, torno a casa con 78.16 km con 5138 m di dislivello nelle gambe! Tutto questo per prepararmi hai 3300 m spalmati su 45 km del Gran Paradiso Raidlight Trail in programma il 24 di Agosto a Valsavaranche.

Venerdì 23 arrivo a Degioz dove ritiro il pacco gara e pettorale e chiedo alcune info sul percorso, lo conosco già per i ¾ ma alcune zone sono nuove per me e addirittura una e nuova per tutti in quanto è stato tracciato un nuovo sentiero e mi avvisano che il fondo in quel tratto è ancora parecchio instabile.

Io gareggerò nella gara regina, che porta punti ITRA, da 45 km… un matto? Si probabile, anzi sicuro perché solo uno non molto sano sceglie di partire alle 7 invece delle 9 e di percorre 19 km con quasi 1000 m di dislivello in più!

La notte passa in fretta e sono già le 5:00 del mattino ed è ora di fare colazione e terminare i preparativi, alle 7:00 si partirà!!

Alle 6:40 sono a Degioz e dopo 10 minuti di riscaldamento effettuo le operazioni di punzonatura e aspetto che l’ora X per dare il via alle danze, sono carico e non vedo l’ora di partire per questa avventura.

Ci schieriamo sotto l’arco gonfiabile e aspettiamo il via… attorno a me tutti chiacchierano e non sembrano molto dell’idea di partire, ma io mi isolo nel mio mondo e l’unica voce che sento è del tracciatore che da le ultime info per la gara.

Finito il briefing è ora di partire 3…2…1…Via… parto senza indugi del mio ritmo, arrivati a Tignet ci sono 2 in fuga e io sono nel gruppo di 6 subito dietro che insegue ma, per quanto mi riguarda, non credo di avere gambe per andare a prenderli o tenere un ritmo del genere in salita pian piano mi stacco ma non vado alla deriva, senza quasi accorgermene sono alla fine della prima salita ci arrivo con circa 8’ di vantaggio sul tempo di due anni fa e affronto la discesa verso Eaux Rousses senza strafare cercando comunque di tenere un buon ritmo.

Dopo un ora e poco più di corsa mi ritrovo sull’ asfalto che mi porterà all’area pic nic poco sopra Eaux Rousses e una volta attraversata ci sarà il primo ristoro dove prendo due pezzi di banana, un bicchiere di Sali e riparto.

Ancora per qualche chilometro il percorso rispecchierà quello della 26 km poi noi prenderemo la deviazione a destra verso il tratto di sentiero nuovo che hanno tracciato che ci porterà poco sopra il Camping Gran Paradiso per poi risalire un tratto di strade asfaltata fino all’attacco del sentiero che ci condurrà al rifugio Chabod.

A differenza di due anni fa non percorreremo il sentiero “classico” verso il rifugio ma quando arriviamo alla casa del guarda parco di Lavassey prenderemo il sentiero a sinistra che ci farà giungere al rifugio dall’alto, questo sentiero non l’ho mai percorso prima e ne resto piacevolmente incantato, sicuramente lo rifarò ancora anche in allenamento!

Imposto la salita cercando di mantenere un ritmo costante e cerco di mangiare, scolliniamo e in lontananza si intravede il rifugio e questo vuol dire che si scende finalmente… ma a pochi metri dal rifugio, all’ultima curva, inciampo e cado riportando qualche graffio sul lato sinistro, arrivo al rifugio mi faccio versare un po’ sul braccio, dove sanguino di più, giusto per togliere un po’ di terra, mangio qualcosa e riparto con un piccolo gruppetto alla volta del rifugio Vittorio Emanuele II.

Per giungere a questo rifugio percorreremo un sentiero in costa che attraversa un paio di pietraie e che nell’ultima parte è impegnativo dal punto di vista mentale perché dopo aver percorso circa 3 km si inizia a vedere il rifugio ma non bisogna lasciarsi andare a troppa foga perché anche se si vede la meta è ancora lontana.

Giungo finalmente al Rifugio, mangio qualcosina velocemente, metto via i bastoni e riparto per la discesa verso Pont, una discesa molto bella e tecnica in cui mi diverto sempre tanto in qualsiasi condizione di forma mi trovo!

Oggi mi sento ancora parecchio pimpante e scendo a tutta staccando quelli che ripartono con me, che non vedrò più fino al traguardo!

Durante la discesa mi riaggancio alla seconda donna con l’obiettivo di tenerla ma giunti sul piano lei riesce fare un passo più veloce mi stacca quel tanto che basta per uscire dal ristoro di Pont prima di me e così la perdo…cerco di riagganciarmi durante la saliti della poderale che doveva collegare la Valsavaranche al Col del Nivolet ma è tutto inutile!

Passata la galleria risaliamo un tratto di sentiero che ci riporta ad incrociare il tracciato della 26 km per risalire poi verso l’ultimo colle di questa gara, questa salita sembra non finire mai, il meteo è parecchio variabile, un momento è soleggiato e il momento dopo sembra che stia per diluviare, le gambe sono stanche e anche camminare è molto dispendioso e mi sembra di non procedere!

Durante la salita mi torna alla memoria la gara vertical sul Monte Bianco di qualche settimana fa dove ad un certo punto mi sono isolato totalmente da chiunque avessi attorno, cerco di fare la stessa cosa anche qui e in parte ci riesco e senza quasi accorgermene mi trovo a poche centinaia di metri dal passo.

Al passo metto i bastoni nello zaino e mi butto in discesa sulla pietraia che mi porterà verso il lago Djouan e poi alla casa del guarda parco di Oreville corro praticamente tutta la discesa, arrivati al ristoro mangio qualcosina e riparto subito per cercar di rimanere entro il mio secondo obiettivo.

Il primo era quello di giungere al traguardo entro le 7 ore e mezza ma vedo che è impossibile e allora do tutto me stesso in discesa per rimanere nelle 8 ore.

Partendo da Oreville mi aspetto una bella discesa tecnica, molto sulla verticale dove posso prendere la via più diretta e fare molta velocità anche se ho le gambe stanche.

Poco dopo, tutto quello che avevo in mente, va in fumo, il sentiero non è per nulla tecnico perché è una poderale che scende molto dolce e non finisce mai!

Da dietro mi riprende un atleta del posto che cerca di staccarmi ma resto con lui fino a quando fa l’errore di dirmi che siamo a poche centinaia di metri dalla frazione sopra la partenza, guardo l’orologio e mancano pochi minuti alle 8 ore e prendo la decisione di partire a tutta e pregare di avere ancora energie per arrivare al traguardo!

Per fortuna ne ho ancora e le gambe mi sostengono! Tiro a tutta e taglio il traguardo do 7:59:50 in 20 posizione di categoria, 42 posizione generale su 120 partenti.




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